Che cos’è l’amaro: questo distillato viene definito "bitter" in inglese, è una bevanda spiritosa dal gusto amaro, con una gradazione alcolica non inferiore a 15°.

Da cosa nasce l’amaro?
La maggior parte degli amari, tra cui il nostro Amarè, viene prodotto grazie all'infusione di erbe, radici, bacche, fiori, scorze e spezie in alcool etilico o in una base di vino.
Le origini della tradizione, quando nasce l’amaro?
La storia dell'amaro si ritrova nelle antiche civiltà, dove le bevande alcoliche, tra cui vino e birra, rappresentavano non solo un piacere, ma anche una fonte di nutrimento e un'alternativa più sicura all'acqua non sempre potabile.
L’area mesopotamica e l'odierno Pakistan sono stati testimoni del ritrovamento di alambicchi risalenti a migliaia di anni fa, utilizzati per la distillazione e la concentrazione dell'alcool.

L'amaro come rimedio farmaceutico: i monasteri
Nel Medioevo, l'amaro assume un ruolo curativo nella medicina e nella farmaceutica, i monasteri benedettini infatti, custodi del sapere e dell'agricoltura, iniziano a produrre amari a base di erbe officinali con proprietà curative, utilizzate per alleviare malanni e rinforzare il corpo.
L'amaro diventa sempre più popolare e un piacere per tutti
Nel 1858, nasce Amarè, un amaro unico nel suo genere, figlio dell'ingegno e della passione dell'Antica Distilleria Petrone. Nato da un'antica ricetta tramandata di generazione in generazione, Amarè rappresenta l'essenza stessa della Campania, racchiusa in un liquore dal gusto complesso e raffinato.
Un giardino regale come culla di sapori:
Cuore pulsante di Amarè è il Real Giardino Inglese della Reggia di Caserta, un'oasi di verde rigoglioso che custodisce un tesoro inestimabile: le erbe aromatiche che compongono questo elisir; raccolte a mano con cura certosina, queste preziose essenze sprigionano profumi inebrianti e sapori intensi, donando ad Amarè un carattere unico e inimitabile.
Vediamo che cos’è l’amaro nella seconda metà del XIX secolo; si trasforma in un prodotto per il grande pubblico, nascono infatti le prime aziende produttrici che propongono liquori tonici e digestivi da gustare a casa o al bar.
L'amaro diventa un simbolo di convivialità e un modo per concludere in bellezza un pasto.

Che cos’è l’amaro oggi e come andrebbe gustato?
L'amaro può essere consumato in diversi modi:
- Liscio: a temperatura ambiente o freddo di frigorifero, per apprezzare appieno il suo gusto intenso.
- Con ghiaccio: per un'esperienza più rinfrescante e per smussare leggermente la nota amara.
- In cocktail: l'amaro è un ingrediente versatile per creare cocktail innovativi e dal gusto deciso.
- Caldo: diluito in acqua calda, l'amaro diventa un digestivo piacevole e riscaldante.
Un gusto che conquista
Ogni amaro ha un carattere unico, frutto della sapiente selezione di erbe e spezie, la nota amara, dominante ma bilanciata da componenti dolci e aromatiche, regala un'esperienza sensoriale complessa e intrigante.

L'amaro oggi, un ingrediente innovativo e un piacere sempre più ricercato
Negli anni più recenti l'amaro è stato riscoperto non solo tra gli amanti dei liquori tradizionali, ma anche tra i barman e gli appassionati di mixology, grazie alla sua versatilità e il suo gusto particolare, viene utilizzato come ingrediente perfetto per creare cocktail dal gusto particolare.
Oggi l'amaro, non viene considerato solo come un semplice digestivo, ma come un distillato ricercato da meditazione, con percorsi degustativi per il corretto abbinamento.
Scopri Amarè, un piacere unico frutto di una tradizione antica tramandata fino ad oggi.